Insideat vi accompagna alla scoperta della Capitale, con un itinerario perfetto per una full immersion a tempo zero
Ad alcuni non basta una vita intera per vedere tutta Roma. Che poi, le parole sono importanti: che vuol dire tutta Roma? Il comune romano si estende per oltre 1200 km², nei quali si possono trovare oltre 25.000 punti di interesse ambientale e archeologico censiti dalla Carta della Qualità; scorrendo rapidamente il sito della sovraintendenza capitolina ai beni culturali, si contano una decina di aree archeologiche, oltre 20 musei, centinaia di opere tra monumenti, fontane, edicole sacre e beni architettonici. E ancora, ville, parchi storici e riserve naturali.
Parlando del solo centro storico, ci riferiamo a un’area di circa 14 km², con una tale concentrazione di cultura, fascino e bellezza da essere stato riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità.
Le mura aureliane (a sinistra del Tevere) e le mura gianicolensi (a destra del Tevere), cingono i 22 rioni che danno vita al centro storico: i più antichi, Monti, Trevi, Colonna, Campo Marzio, Ponte, Parione, Regola, Sant’Eustachio, Pigna, Campitelli, Sant’Angelo, Ripa; Trastevere e Borgo, risalenti al periodo che va dal XIV al XVI secolo; e infine i più moderni Esquilino, Ludovisi, Sallustiano, Castro Pretorio, Celio, Testaccio, San Saba, Prati, quest’ultimo il più recente, realizzato nel XX secolo.
Quindi? Se un tour davvero completo della città eterna sembra impossibile, cominciamo a visitare Roma attraverso un itinerario quasi obbligato se avete poco tempo a disposizione.
Una full immersion super accessibile e mega divertente per esplorare Roma in 48 ore Giorno 1 – circa 8 km
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Supponiamo che il tour cominci nell’unico luogo in cui ha senso fermarsi a dormire se abbiamo poco tempo a disposizione: nei pressi di una stazione metro. Prendiamo la metropolitana e raggiungiamo Flaminio, sulla linea A.
Uscendo dalla stazione sarete accolti da Piazza del Popolo, al cui centro spicca l’Obelisco Flaminio, originariamente appartenente al Circo Massimo. In epoca imperiale Piazza del Popolo costituiva l’ingresso di Roma e ancora oggi ci troviamo in un crocevia fondamentale della città, dove si incontrano via del Babbuino, via di Ripetta e la famosissima via del Corso. Sulla piazza si affacciano due templi e tre chiese, tra cui la Chiesa di Santa Maria del Popolo che ospita diverse opere rinascimentali, tra cui magnifiche opere di Raffello e Caravaggio.
Salendo la scalinata che si apre verso est, arriviamo al Pincio, una delle terrazze più spettacolari di Roma, da cui godere di una vista mozzafiato. Non solo; immergendoci nello spazio verde alle nostre spalle e attraversando via delle Magnolie, raggiungeremmo in pochi minuti Villa Borghese, di cui vi abbiamo già parlato qui.
Ma proseguiamo spediti e scendiamo il sentiero che costeggia la piazza e le viette del centro, direzione Trinità dei Monti, una delle cinque chiese cattoliche francofone di Roma, risalente al XVI secolo. Ci prepariamo a scendere ancora, questa volta lungo i 135 passi della Scalinata di Trinità dei Monti, realizzata nel XVIII secolo dall’architetto romano Francesco De Sanctis.
La scenografia è pazzesca: alle pendici del Pincio, la chiesa alle spalle, Piazza di Spagna che si apre davanti a noi. Siamo in una delle più famose piazze romane, e non è un caso: con il suo aspetto eclettico ed elegante, da secoli rappresenta un punto di ritrovo per artisti, letterati e filantropi. Tra questi, John Keats, poeta inglese di cui si può ammirare la casa-museo, immergendosi in una favola ottocentesca. Ancor prima però, siamo inevitabilmente catturati dalla splendida Fontana della Barcaccia, opera barocca realizzata da Pietro e Gian Lorenzo Bernini nel 1629.
Da Piazza di Spagna, ci basta una breve passeggiata per raggiungere la celeberrima Fontana di Trevi: immensa, romantica, con infiniti dettagli in cui perdersi e da cui farsi suggestionare.
Dopo le foto di rito e dopo 5 minuti di camminata, arriviamo alla Piazza di Pietra, Dominata dal Tempio di Adriano. Generalmente poco affollata, ma di rara bellezza…
Facciamo altri 500 metri e arriviamo in uno dei luoghi più magici di Roma: Piazza della Rotonda, una graziosa piazzetta dove il Phanteon troneggia ingegnoso e maestoso. Qui si respira un’atmosfera unica al mondo, e ci sentiamo avvolti dalle mille leggende che accompagnano questo luogo. La nostra preferita? Si dice che Romolo, mitico fondatore di Roma, proprio qui, in punto di morte, fu afferrato da un’aquila e portato in volo dagli dei.
Che dite, ci meritiamo una pausa? Bene, allora proseguiamo 2 minuti a piedi e arriviamo al Caffè Sant’Eustacchio, un’istituzione romana dal 1938 per tutti gli amanti del caffè tradizionale e “buono come una volta”.
Ristorati da questa breve pausa, ripartiamo alla volta di Piazza Navona: ci bastano 3 minuti passeggiando tra negozietti e incantevoli scorci, ed ecco comparire davanti a noi il luogo simbolo della Roma barocca, grande e fastosa. Protagonista della piazza, la Fontana dei Quattro Fiumi, sempre di Bernini. Il Danubio, il Gange, il Nilo e il Rio della Plata hanno ognuno una storia da raccontare, mentre davanti a loro si alza superba la Chiesa di Sant’Agnese in Agone, ad opera di Borromini.
Dopo le leggende sul papato e sulle antiche famiglie nobili che si sono nel tempo contese il potere attraverso le opere di questa piazza, nata in origine come uno stadio… eccallà, ci è venuta fame.
Ci bastano due passi per arrivare a Campo de’ Fiori, attraversiamo questo allegro crocevia di studenti, turisti e commercianti e arrivati in fondo giriamo a sinistra.
In un attimo siamo da Roscioli Salumeria con Cucina, praticamente il paese dei balocchi per gli amanti dei sapori più autentici della città che stanno visitando. Fate un po’ voi, che sia un pezzetto di pizza da forno, che sia un’amatriciana seduti a tavolino, vale la pena fermarsi.
Sazi e soddisfatti ci rimettiamo in moto, prossima fermata Galleria Spada, nell’omonimo palazzo. Non è un museo di quelli imperdibili, ma scegliamo di entrare per osservare la famosa falsa prospettiva di Borromini… divertente, impressionante e perfetta per Instagram! Ormai ci siamo, e dedichiamo un po’ del nostro tempo alla collezione d’arte. Insomma, su Galleria Spada vedete se vi ispira, se il tempo è bello, se siete in orario sulla tabella di marcia…
Siamo praticamente arrivati al fiume, proseguendo per poche centinaia di metri arriviamo a Ponte Sisto, che annuncia imponente l’ingresso a Trastevere e da cui ammiriamo l’Isola Tiberina. Per chi ha voglia di camminare e di allungare un pezzetto, è possibile raggiungere l’isola da Ponte Cestio, passando davanti alla Sinagoga e all’ingresso del Ghetto Ebraico.
Quando entriamo a Trastevere arriviamo in quella zona di Roma incantata, ferma nel tempo in un’epoca che non abbiamo vissuto ma con la sensazione che sia stato per un pelo, seducente senza essere raffinata, popolare ma non rozza, così sintesi di romanità e insieme così internazionale. Molliamo per un momento la mappa e l’orologio, ci rilassiamo e ci perdiamo… camminando camminando, il profumo ci porta fino a via di S. Francesco a Ripa e non resistiamo al supplì caput mundi. Di Venanzio vi abbiamo già parlato qui
Inebriati di spirito trasteverino, percorriamo il Lungotevere tenendo il fiume a destra e ci dirigiamo verso il Mausoleo di Adriano, meglio noto come Castel Sant’Angelo. Con quasi 2000 anni di storia, questo imponente edificio attraversa la storia di Roma nei modi più diversi: monumento funebre, avamposto militare, carcere, elegante residenza del Rinascimento.
Noi passeggiamo lungo le mura, nel parco sottostante e lungo il ponte che lo incornicia, leggendo i racconti di quest’opera eccezionale… ma se volete visitarlo, qui le info necessarie https://www.castelsantangelo.com/info-orari.html
In dieci minuti scarsi, via della Conciliazione ci porta fino alla Basilica di San Pietro. Indipendentemente dal profondo valore religioso di questo luogo, siamo davanti a un edificio spettacolare, incorniciato da un colonnato di oltre 300 metri e 140 statue, in una piazza che lascia chiunque stupito.
Se siete stati svelti durante la giornata potete entrare e farvi rapire dalla bellezza di San Pietro; se è troppo tardi ma non volete rinunciare alla visita, vi consigliamo di svegliarvi presto la mattina e di fare questo stesso giro, ma alla rovescia (partite dalla fermata metro Ottaviano, linea A); oppure, se già avete capito che Roma è troppo grande e troppo bella per vederla solo una volta nella vita… sarà per la prossima volta, magari dedicando un’intera giornata alla Basilica, alla Cupola, ai Musei e ai Giardini Vaticani, alla Cappella Sistina.
Arrivati a fine giornata, ci dirigiamo nel quartiere Prati per cenare, a due passi dalla metro che ci riporterà a casa base. Il posto del cuore di Insideat è PummaRe, sulla terrazza del Mercato Trionfale (via Andrea Doria 41/m). Finalmente seduti, ci godiamo una pizza eccezionale!
Bene Insideaters, il primo giorno si è concluso. Nel prossimo articolo: ci aspetta un secondo giorno pazzesco, immersi nella Roma più autentica, in cui convivono storia, cultura, un po’ di traffico e arte urbana. Are you ready?