Ariccia: una località, tante specialità
Se dici porchetta tutti pensano Ariccia. L’associazione tra il prodotto e questa località è immediata e nota anche a coloro che non ci sono mai stati. Insieme al supplì è lo street food romano per eccellenza, la specialità norcina che si trova sui banchi dei mercati romani pronta per essere affettata e venduta ai buongustai. Ariccia è la sua patria, ma pochi sanno che c’è anche molto di più.
Oggi Insideat vi porta tra le strade, i monumenti e le fraschette dell’antica Aricia latina, fondata prima della nascita di Roma. Sshhh..però non ditelo ai romani, a loro piace primeggiare!
A poco più di 20 km dalla Capitale si trova questo paese le cui origini sono incerte ma leggenda narra che fu fondata dal figlio di Teseo, Ippolito detto Virbio, che scappò da Atene e trovò rifugiò sui Colli Albani, dove sposò la moglie Aricia, da cui prese il nome l’omonima città.
A noi romantici questa versione piace, ci fa pensare che l’amore sia il fondamento di tutto e quindi non ci interroghiamo oltre.
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“Tutte le strade portano a Roma” e, ovviamente, anche ad Ariccia c’è una strada che la collega alla Città Eterna: stiamo parlando dell’Appia Antica, la via su cui sorge il Ponte Monumentale, che sovrasta il bellissimo parco di Palazzo Chigi, progettato e costruito da Gian Lorenzo Bernini. Dalla sua arte nasce anche la piazza su cui si affaccia il palazzo, piazza di Corte, insieme alle due fontane a doppia vasca poste al centro. Volgendo lo sguardo dal lato opposto si può ammirare la Collegiata di M. Santissima Assunta,“protetta” all’esterno da archi e portici e ricca al suo interno di altari e affreschi. L’antica Collegiata, invece, venne demolita e furono proprio i Chigi a ordinare la costruzione dell’attuale Chiesa Sconsacrata di San Nicola.
Possiamo dire con certezza e con orgoglio che il Bernini ad Ariccia lasciò le sue impronte, ben visibili a chiunque vada alla scoperta di questo antico borgo dei Castelli Romani. Un territorio caratterizzato da paesaggi pittoreschi con laghi vulcanici e attorniato da maestose ville signorili.
Ad Ariccia non solo bellezza, anche buongusto..
Ma si sa, noi di Insideat siamo golosi e dopo un percorso alla scoperta delle bellezze artistiche di Ariccia, vi consigliamo di accomodarvi in una delle rinomate fraschette per godere di un pranzo all’insegna del buon gusto e della tradizione o di mangiare un panino con la porchetta della storica bottega Cioli: tappa obbligatoria per chiunque giunga qui, poiché la famiglia produce da oltre un secolo la porchetta tradizionale, seguendo le tecniche tramandate dal suo fondatore Egidio.
La preparazione originaria della porchetta di Ariccia prevede che venga cucinato un maiale di sesso femminile (da cui prende il nome di porchetta), insaporito ed aromatizzato con spezie e cotto ad alta temperatura per un tempo piuttosto lungo, al termine del quale la porchetta viene cosparsa di strutto per ottenere una crosta dorata e croccante. Un piatto calorico che è una vera delizia per il palato e che vale la pena di assaggiare da sola o di gustare all’interno del panino.
Non solo porchetta, perché Ariccia è anche conosciuta per la produzione delle coppiette, piccole strisce di carne di suino o bovino essiccate e condite con sale, pepe e peperoncino, che si possono assaggiare accompagnate dal famoso vino dei Castelli.
In origine lo scopo degli osti era proprio quello di spingere i viandanti a mangiarle per stimolare la sete e fargli consumare più vino. Tra quelli più serviti e consumati nelle sue fraschette la Romanella, un rosso frizzantino, fresco e leggero, che si abbina perfettamente alla cucina tradizionale e autentica di questo territorio, capace di rallegrare le occasioni di convivialità.
Se dal salato passiamo al dolce non possiamo dimenticare il pangiallo, il dolce tipico ariccino a base di frutta secca, che prende il nome dalla crosta di colore giallo intenso per l’utilizzo dello zafferano, o ancora le ciambelline al vino o i tozzetti al miele.
Del resto ogni gita fuori porta che si rispetti deve terminare a tavola con l’assaggio dei prodotti tipici del luogo. Occhi curiosi e voglia di sperimentare nuovi gusti sono tutto ciò di cui avete bisogno per visitarla e lasciarvi trasportare dal fascino di questo borgo. Più Made in Italy di così..!
Noi di Insideat siamo pronti per partire.. e voi?
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